Dopo una lunga malattia è scomparsa, a settantaquattro anni, Giovanna Grignaffini, originaria del Parmense, era nata a Fontanellato, giunta a Bologna negli anni ottanta, dove si era laureata in filosofia. Figura di intellettuale di rilievo, che ha dato il proprio contributo allo sviluppo della settima arte su più piani (lavorando, ad esempio, all’interno della Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi, o nel consiglio di Cinecittà), la sua scomparsa è una grande perdita per il mondo della cultura italiana.
Ricercatrice e successivamente titolare della cattedra di Storia e teoria del cinema al D.A.M.S. (Dipartimento di Arte, Musica e Spettacolo) dell’Università di Bologna, dedica la propria ricerca accademica all’analisi del linguaggio e del dispositivo cinematografico. E’ redattrice della rivista cinematografica “Cinema e Cinema”, fondata da Adelio Ferrero nel 1974, oltre ad aver curato volumi collettivi e antologie di scritti dedicati alla storia e teoria del cinema, in particolar modo al cinema tedesco e francese. Parallelamente all’impegno universitario, condotto con rigore, e a quello politico (è stata deputata per il PDS e poi i DS), porta avanti l’impegno verso il movimento femminista, è tra le fondatrici del Centro delle donne di Bologna.
Come docente di corsi universitari, nella sede di via Guerrazzi del D.A.M.S., a Bologna, con grande affabilità e competenza sapeva trasmettere la “passione cinefila”, infondere interesse per il mondo del cinema, suscitando una riflessione costruttiva; poteva trattarsi di un film di Paolo e Vittorio Taviani e dello ‘straniamento brechtiano’, oppure di un autore “barricadero” della nouvelle vague francese. Determinata, animata da curiosità intellettuale, Giovanna Grignaffini era sempre attenta nel rispondere alle domande degli studenti, con ferma gentilezza e insieme con l’intento di mantenere aperto uno scambio dialettico.




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