«Antikvariati è una parabola commovente sulle speranze e le aspirazioni dei migranti in un mondo incerto. Inoltre, racconta la spietatezza dei politici nel far deragliare le vite umane. La storia è ambientata nella San Pietroburgo dei giorni nostri, durante le espulsioni illegali di massa dei georgiani. Si riferisce a eventi reali che hanno causato grande sofferenza a me e ai miei connazionali. Questa crudele campagna di deportazioni in Russia era rivolta esclusivamente ai cittadini georgiani. È stata il risultato di un brusco peggioramento delle già tese relazioni politiche tra i due stati. Nei primi giorni, 2.680 persone furono espulse. L’operazione non fu mai presentata ufficialmente come una ritorsione politica. […] Nel caotico mondo odierno, gli individui si spostano continuamente da un luogo all’altro. Qualcuno cerca una vita e una situazione economica migliore, altri sono costretti a fuggire da guerre e persecuzioni. Per i primi la migrazione è una scelta. Per i secondi, è una questione di vita o di morte». (Rusudan Glurjidze)

Con la pellicola ambientata nella contemporanea San Pietroburgo, la Glurjidze non solo racconta un’esperienza personale, ma intende porre l’accento su questioni di rilevanza geopolitica e sulle relazioni instabili tra Georgia e Russia.

‘The Antique’, film sulle espulsioni illegali dei cittadini georgiani da parte delle autorità russe, non sarà proiettato alla Mostra veneziana. La proiezione è stato fermata con decreto d’urgenza del Tribunale di Venezia, accogliendo il ricorso dalle società Viva Film (Russia), Avantura Film (Croazia) e Pygmalion (Cipro), produttori di minoranza per presunta violazione di copyright. La regista si appella ai colleghi e chiede aiuto. Il 30 agosto al Lido potrebbe esserci un incontro con la stampa per raccontare il caso.

Rusudan Glurjidze, la regista georgiana di The Antique, bloccata con un decreto d’urgenza alla vigilia dell’anteprima mondiale alle Giornate degli Autori, si appella alla comunità dei cineasti e chiede aiuto. Secondo quanto si apprende, il produttore principale del suo film sta preparando un ricorso contro il decreto d’urgenza che, giustificato ufficialmente per una questione di copyright di sceneggiatura, sembra invece essere motivato da ragioni politiche, bloccando le anteprime.

“Ho appreso con dolore e ne sono ancora scioccata che il provvedimento di un giudice di Venezia sta impedendo di programmare il mio film. Questo è per me un vero dramma perché in questo modo il mio film rischia di non esistere, di diventare un fantasma prigioniero dei tribunali; ma sono ancor più angosciata perché in questo modo viene impedito di sapere cosa è accaduto al mio popolo. Io credo che un autore” – è scritto in una lettera che la regista Glurjidze ha inviato ai direttori delle Giornate degli Autori – “abbia il diritto di far sentire la propria voce, specie in un contesto di alta cultura come il più antico e prestigioso dei festival com’è la Mostra di Venezia, nel quadro di una prestigiosa sezione come le Giornate degli Autori che è sostenuta dalle associazioni degli autori cinematografici italiani”.

Rusudan Glurjidze è una regista, sceneggiatrice e produttrice georgiana. Inizialmente ha frequentato Lingua e letteratura francese presso l’Università statale di Tbilisi. Di seguito ha studiato Regia e Sceneggiatura all’Istituto Statale Georgiano di cinema e teatro, seguendo i corsi del regista Georgiy Shengelaia. La crisi dell’industria cinematografica georgiana causata dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, ha costretto Glurjidze a lavorare nella pubblicità. Dal 2007 è produttrice e direttrice creativa della Cinetech Film Production Company. Nel 2016 ha esordito alla regia, con House of Others, presentato al Festival di Karlovy Vary, in concorso nella sezione East of the West e premiato con il Grand Prix. Oltre a essere proiettato e premiato nelle selezioni ufficiali e nei programmi speciali di numerosi festival, il film ha rappresentato la Georgia nella corsa agli Oscar come miglior opera internazionale.

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