Presentato in chiusura della 81^ Mostra veneziana, “L’orto americano” è basato sul romanzo omonimo a firma di Pupi Avati. Con questo lungometraggio, il primo girato in bianco e nero – la fotografia è di Cesare Bastelli – il regista ha “avuto modo di fare non film ma di fare cinema; mi ha fatto crescere e rinnamorare del cinema come non era accaduto prima”.
Ambientato a Bologna, ai tempi della Liberazione, il film narra di un giovane problematico con aspirazioni letterarie che si innamora di una nurse dell’esercito americano diretta a Ferrara…L’anno dopo, nel Mid West americano, lui andrà ad abitare in una casa contigua a quella della sua amata, separata solo da un nefasto orto. Lì vive l’anziana madre, disperata dalla scomparsa della figlia che non ha dato più notizie di sé dalla conclusione del conflitto…
“Ancora una volta affrontiamo il genere ‘gotico’ – ha dichiarato Pupi Avati -in questo caso non solo confermando quei luoghi della nostra regione che sono risultati così significativi, ma allargandoci per la prima parte del racconto a quell’America rurale che è del tutto simile alla nostra Emilia-Romagna.”
Il film sarà distribuito prossimamente nelle sale da 01 Distribution, è una Produzione Duea Film, Minerva Pictures con Rai Cinema, prodotto da Antonio Avati, Gianluca Curti e Santo Versace ed è interpretato da Filippo Scotti, Roberto De Francesco, Armando De Ceccon, Chiara Caselli, Rita Tushingham, Massimo Bonetti, Morena Gentile, Mildred Gustafsson e Romano Reggiani.



