“È moralmente accettabile usare una popolazione civile come strumento di guerra?”. Ispirato dall’omonimo testo di W.G. Sebald, Sergei Loznitsa attraversa gli archivi filmici della Seconda guerra mondiale e realizza un’opera in cui le immagini della propaganda di ottanta anni fa vengono risemantizzate dal montaggio e dalla sonorizzazione, generando nuove possibilità di sguardo sulla Storia a partire dalle domande del presente.
The Natural History of Destruction(Germania-Lituania-Paesi Bassi/2022, 112′), del grande regista ucraino Sergei Loznitsa, ma che da molti anni vive in Germania, è stato presentato in Italia in anteprima a “Filmmaker” a Milano, nell’edizione del 2022.
“The Natural History of Destruction è in effetti il suo ultimo lavoro – in una prolifica carriera da documentarista con poche ma significative incursioni nella finzione – presentato lo scorso maggio fuori concorso a Cannes (dove il regista ha ricevuto diversi premi sin dal 2010). Un progetto concepito ben prima dell’invasione russa ma che si rivela ora in tutta la sua drammatica attualità. Nel titolo, Loznitsa rende ancora una volta omaggio (dopo l’impressionante Austerlitz, 2016, che rifletteva sulla memoria perduta dell’Olocausto) a un testo dello scrittore tedesco Winfried G. Sebald, prematuramente morto nel 2001. Si tratta delle tre conferenze tenute da Sebald a Zurigo nell’autunno del 1997 (l’edizione italiana di Adelphi è del 2004) sul tema “Guerra aerea e letteratura”. Quelle lectures riaprirono la grande questione della rimozione operata dai narratori, ma in realtà da tutti i tedeschi, sulle distruzioni delle loro città compiute tra il 1942 e la primavera del 1945 dai bombardamenti aerei degli anglo-americani in lotta contro il nazismo. Le nude cifre danno conto della portata della devastazione e dei traumi, fisici e psichici, collettivi: oltre un milione di tonnellate di bombe colpirono 131 città tedesche provocando 600.000 vittime civili e sette milioni di senzatetto.” (Sergio Di Giorgi, “Sentieri Selvaggi” 20 Novembre 2022)
L’iniziativa si svolge nel quadro del Convegno internazionale promosso da Crivispe, Dipartimento di Filosofia Università di Bologna.
In collaborazione con Istituto storico Parri Bologna Metropolitana



