La presenza a Venezia 82 di operatori e istituzioni si è rivelata un’ottima occasione per fare il punto della situazione sui festival in Emilia-Romagna e per far germogliare nuove idee da concretizzare al rientro.
Ospitato da Casa I Wonder si è tenuto oggi il panel , Coltivare pubblico, sostenere vocazioni: i festival in Emilia-Romagna dedicato alle manifestazioni e alla crescente qualità e sostenibilità con cui operano, nonché a un consolidamento del dialogo tra operatori e il settore pubblico, che sul territorio inizia a dare risultati interessanti.
All’incontro tenutosi il 5 settembre, moderato dal responsabile di Emilia-Romagna Film Commission Fabio Abagnato, sono intervenuti Bruno Zambardino – Responsabile Affari UE della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC, Massimo Benvegnù – Co-direttore artistico di Biografilm Festival e Joana Fresu de Azevedo – Vicepresidente di Associazione Festival Italiani di Cinema – AFIC, co-direttrice artistica di Sedicicorto e consulente del Festival del Cinema di Porretta Terme, ed è stata ribadita l’importanza di lavorare in rete sul territorio e a livello nazionale.
Nel 2025 la Regione Emilia-Romagna ha finanziato 44 iniziative: 28 festival (10 triennali, 16 annuali e 2 promossi dalla Cineteca di Bologna (Il Cinema Ritrovato e Visioni Italiane)) e 16 rassegne. Con la preziosa collaborazione di ARPAE, si è lavorato sulle linee guida per la sostenibilità ambientale di questo comparto. Di fatto le realtà che promuovono festival sono sempre più consapevoli dell’importanza di essere sostenibili, consapevolezza che negli ultimi tempi si sta estendendo anche a festival e rassegne sostenuti annualmente.
Motivo di orgoglio per l’Emilia-Romagna è la diversificazione delle tematiche delle manifestazioni, e avere dei festival che sono anche luogo di accoglienza e formazione: professionale per gli addetti ai lavori, con corsi e percorsi dedicati; e per il pubblico con un’attività continua di promozione della cultura cinematografica e del linguaggio dell’audiovisivo.
Sono considerati inoltre prioritari i percorsi portati avanti con gli istituti scolastici durante tutto l’arco dell’anno. Significativo in proposito che il pubblico dei festival sia principalmente formato da spettatori tra i 15 e i 34 anni.
Insomma una comunità a servizio di una comunità che è il territorio.
La sala continua ad essere il luogo di fruizione per eccellenza anche per i festival: l’82% dei 2000 titoli monitorati dal Ministero è stato presentato in un cinema, con una criticità però su cui riflettere e lavorare: il 70% dei titoli dopo la presentazione nei festival non è reperibile nelle piattaforme e non ha ricevuto distribuzione.
Un dato importante questo, su cui AFIC ha già avviato delle consultazioni con le realtà di settore come, ad esempio ANEC e ANICA, prospettando un coinvolgimento di Italian Film Commissions per sensibilizzare i territori.
L’incontro a Casa I Wonder, a cui hanno partecipato i referenti di alcuni dei principali festival dell’Emilia-Romagna e rappresentanti di CNA Cinema e Audiovisivo della regione, si è concluso inaugurando un percorso di confronto che proseguirà nella stagione autunnale, per definire i punti prioritari su cui le istituzioni e gli operatori possano collaborare in maniera più forte.
Cinema.emiliaromagnacultura.it



