Black Images Matter. Stili, tematiche e tendenze del nuovo cinema afroamericano di Lapo Gresleri

pp. 152
Odoya
agosto 2025
EAN: 9788862889384
€ 16.00

Black Images Matter è il primo studio italiano interamente dedicato al nuovo cinema afroamericano. Un viaggio attraverso le opere e le visioni di autori emersi – o esplosi – dagli anni Duemila in poi, come Jordan Peele, Ryan Coogler, Ava DuVernay, Barry Jenkins e Lee Daniels, che hanno riscritto le regole della rappresentazione Black sul grande schermo. Un insieme eterogeneo di voci, stili e visioni, unite dal desiderio condiviso di esplorare e ridefinire l’identità nera nella contemporaneità statunitense. Un concetto complesso e in continua evoluzione, che prende forma sul grande schermo e si nutre del pensiero critico, trasformando il cinema in uno spazio di riflessione e resistenza.

Il libro attraversa le macro-tendenze di questo cinema, indagando il modo in cui reinventa i generi tradizionali – dall’horror al film d’azione, dal dramma sociale al fantasy e alla fantascienza – e smonta gli stereotipi che hanno a lungo definito la rappresentazione afroamericana sullo schermo: il ghetto, l’immagine femminile, la figura paterna, le icone culturali. Un viaggio che culmina nella nascita di una nuova mitologia afroamericana, potente e necessaria. Un’indagine che colloca questa produzione all’interno di contesti più ampi, senza perdere di vista le singole identità autoriali. Un percorso critico che mette in luce affinità e connessioni come segnali di un obiettivo comune: dare forma a una visione alternativa dell’America, capace di scardinare dall’interno i modelli dominanti, rielaborandone l’iconografia e l’immaginario collettivo in forme più consapevoli.

IL NUOVO CINEMA BLACK CHE RISCRIVE L’AMERICA: UN VIAGGIO TRA VISIONI, GENERI E IDENTITÀ CHE RIVOLUZIONANO L’IMMAGINARIO E RIDISEGNANO L’IDENTITÀ DI UN PAESE.

“La rivoluzione del cinema nero era iniziata, e che io fossi dannato se avessi perso il treno”.
– Barry Jenkins

“Ho sempre ambito, nel caso in cui avessi avuto successo, a tentare di fare un ritratto più veritiero, al negativo e al positivo, degli afroamericani. Non credo che sia necessariamente veritiero, né d’altro canto ha grossa tensione drammatica, un mondo in cui la gente è buona o cattiva al cento per cento”.
– Spike Lee

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